Si trova facilmente in piccoli corsi d'acqua ed affluenti secondari dalle acque limpide.
Questi biotopi sono generalmente caratterizzati da acqua lenta o moderatamente scorrevole, fitta vegetazione ripariale, spesso sovrastante e substrati ricoperti da rami caduti, radici di alberi e letti di foglie marcescenti.
L'acqua è tipicamente acida, di trascurabili durezza e conduttività carbonatica, macchiata di marrone per la presenza di sostanze umiche rilasciate dalla decomposizione della materia organica.
Sono pesci che vivono in banchi numerosissimi ed hanno un carattere estremamente pacifico.
Il setup ideale per questo vivace caracide è in vasca da almeno 100 litri per poter ospitare 10 - 15 esemplari, con fondo scuro composto prevalentemente da sabbia di fiume, cosparso di rami e radici contorte, lasciando abbastanza spazio libero per il nuoto nella parte centrale. La vegetazione acquatica, in questo setup ha una primaria importanza. Le specie endemiche sono Echinodorus, Bacopa, Ludwigia, Sagittaria, Eleocharis, Eichhornia e Salvinia.
Questo può consentire l'inserimento di almeno 15 esemplari, in modo da ridurre lo stress dei pesci.
Il fondo deve essere cosparso con foglie secche e scarse formazioni rocciose. Il setup deve essere allestito in modo da creare più nascondigli e ripari possibili.
La filtrazione non deve generare una corrente troppo forte. Infine la luce deve essere bassa, possibilmente ridotta mediante l'inserimento di rami e piante galleggianti. Infine si raccomanda la filtrazione moderata in torba, per tenere un'acqua sempre acida dal colorito ambrato.
L'acqua deve risultare molto ben filtrata ed ossigenata, meglio se tramite un filtro esterno pressurizzato con la portata oraria di almeno tre volte la capacità dell'acquario; si consiglia anche di effettuare regolarmente dei cambi parziali preceduti da una scrupolosa sifonatura del fondo per raccogliere i residui più grandi.
È molto sensibile alle fluttuazioni o al deterioramento delle condizioni dell'acqua e non dovrebbe mai essere introdotto in acquari biologicamente immaturi.
I compagni di vasca ideali per questo pesce sono piccoli Tetra, Apistogramma ed altri Ciclidi nani, oltre a pacifici abitanti del fondo come Corydoras e Otocinclus. La situazione ideale sarebbe una vasca monotematica per le sue particolari esigenze per quanto riguarda la chimica dell'acqua.
Il dimorfismo sessuale di questo pesce è scarsamente evidente.
I maschi tendono ad essere più piccoli e meno robusti rispetto alle femmine.
Sono degli egg-scattering, ovvero rilasciano uova e sperma senza effettuare cure parentali. La riproduzione in cattività è abbastanza difficoltosa da ottenere ma, se le condizioni sono favorevoli, è possibile vedere comparire dei piccoli avannotti all'interno della vasca. La soluzione ideale per ottenere una schiusa più efficace è quella di allestire un piccolo acquario delle dimensioni minime di 45 cm x 10 cm x 10 cm.
L’allestimento sarà completato con legni e vegetazione galleggiante (o, in alternativa dei mops), allo scopo di fornire a Petitella georgiae un substrato dove deporre. In alternativa isolare il fondo della vaschetta con una rete a maglie medie, sufficientemente grandi perché le uova cadano, ma strette abbastanza da non consentire ai genitori di passare.
L’acqua nell’acquario destinata alla riproduzione dovrà in primis essere matura, ovvero provenire dalla vasca principale, e dovrà inoltre essere tenera e acida, con valori pH di compresi tra 5.5-6.0 e valori di GH compresi tra 1 e 5. La temperatura sarà di 26-28°C. Per arrivare a tali condizioni è indispensabile l’impiego di torba. Si consiglia inoltre di posizionare una reticella sul fondo in modo da far passare le uova e di impedire agli adulti di raggiungerle. Inoltre il fondo dovrà essere ricoperto con materiale sottile in modo da imbrigliare le uova; molto utilizzato è il Taxiphyllum o la fibra di cocco. Un filtro ad aria si dimostra la scelta ideale per la sua corrente leggera, garantendo la sopravvivenza degli avannotti.
Tra le varie opzioni è possibile sia utilizzare un piccolo gruppo di adulti (in rapporto uguale maschi-femmine), sia scegliere una coppia, formata da una femmina con il ventre ben arrotondato ed un maschio vivacemente colorato, entrambi in buona salute. Una volta scelti i riproduttori, sarà necessario non alimentarli sino alla deposizione, per non alterare la chimica dell'acqua.
In ambo i casi la deposizione dovrebbe avvenire nel giro di 24-48 ore dall’inizio del corteggiamento.
La deposizione avverrà generalmente di sera, dopo di che, la femmina emetterà le uova, che verranno fecondate, mentre cadono sul fondo. Gli atti riproduttivi si ripeteranno fino alla deposizione di 150-200 uova. Una volta avvenuta la deposizione e la fecondazione, gli adulti vanno spostati nell’acquario di allevamento. Gli avannotti, dopo la schiusa, arrivano al nuoto libero nel giro di 5 giorni, a questo punto vanno alimentati con infusori o altri alimenti microscopici, fino a quando non saranno grandi abbastanza da accettare naupli di artemia appena schiusi o altro cibo. In caso di emergenza è possibile utilizzare come ripiego mangime finemente sbriciolato o surgelato tritato.
Durante i primi periodi dopo la schiusa le uova e gli avannotti si sono rivelati sensibili alla luce, per cui è consigliabile tenere la vasca in un luogo almeno debolmente illuminato.
In natura si nutre prevalentemente di piccoli invertebrati, crostacei, alghe filamentose, frutti caduti e qualsiasi cosa sia abbastanza piccolo da poter essere ingoiato; in acquario è frugale ed onnivoro, preferisce Artemia salina o meglio Chironomus, per mantenere vivi gli splendidi colori della sua livrea, ma accetta anche mangime liofilizzato o mangime secco, in scaglie o in microgranuli.
Si consiglia di mantenere una dieta varia per integrare sostanze nutrienti indispensabili.
5.5 - 7.0
1° - 12°dGH
22°C - 26°C